lunedì 25 giugno 2012

IL SOLSTIZIO



Una bellissima tavola del F.llo Federico Guastella (della R.L. San Giorgio e il drago, n. 759 all'Or.Ragusa) sul solstizio e sulle sue implicazioni simboliche sul lavoro del Massone:

https://www.box.com/s/bd67c87e0b2caa5f4045

sabato 16 giugno 2012

LA PRIMA LOGGIA DI ROMA


Storia della prima Loggia (o quanto meno della più antica di cui si abbia traccia) all'Oriente di Roma. Si trattava di una Loggia giacobita, detta appunto Jacobite Lodge o Roman Lodge. Eccone la storia in un articolo del F.llo Pericle Maruzzi (apparso nella rivista "Lumen Vitae" del 1957):

http://goilazio.it/?q=node/76

lunedì 11 giugno 2012

"VERSO L'ARCA D'ARGENTO - I MISTERI DEL CAMMINO DI SANTIAGO" DI GRATIANUS



Gratianus, Verso l’Arca d’argento – I misteri del cammino di Santiago, Mimesis Editore, 2011 (€.22,00).





Gratianus è uno pseudonimo dietro il quale si cela - come nelle migliori tradizioni iniziatiche - un alchimista.
Non uno studioso di alchimia, si badi bene, ma propriamente un iniziato all'Ars Regia, un alchimista che pratica l'Arte nel suo laboratorio, tra storte, alambicchi e athanor.
Gratianus è un erede diretto di quella linea che, in epoca moderna - quando cioè gli alchimisti avevano ormai quasi completamente dismesso la pratica per dedicarsi a un'alchimia simbolica, da biblioteca - va in controtendenza recuperandone l'operatività e la prassi.
È una linea che parte da Fulcanelli e si snoda attraverso Eugene Canseliet e Paolo Lucarelli, diretto Maestro dell'Autore.
In questo libro, Gratianus racconta, in un avvincente diario suddiviso in quaranta tappe (proprio quaranta, e già su questo si potrebbe discettare) il suo pellegrinaggio che partendo da St. Jean Pied de Port lo ha condotto a Santiago di Compostela in un percorso appagante lungo 700 chilometri.
Un diario strutturato come un racconto, alla ricerca dei segni dell'Arte Regia, disseminati lungo il percorso.
 Sono segni che Gratianus - forte della lezione di Fulcanelli e del suo “Il mistero delle cattedrali” - non può ignorare; e sono segni che l'Autore ci illustra con sapienza, anche se pare a volte - in accordo alla migliore tradizione ermetica - che per ogni simbolo svelato altri ne nasconda nel piano sapiente della narrazione.
Ma il vero insegnamento è quello che Gratianus ci offre indicando le tracce - per usare le sue stesse parole - della "esistenza di un'unica Tradizione operativa di «fuga dal mondo», comune a tutte le civiltà di questa terra".
Ne esce una magnifica guida scritta "a beneficio degli studiosi di filosofia ermetica, dei pellegrini consapevoli e dei viaggiatori curiosi".
Da leggere quindi e, per chi ne avesse la possibilità, da portare con sé lungo quel cammino tanto polveroso e faticoso quanto promettente e luminoso.
                                                                                  Marco Rocchi

domenica 3 giugno 2012

"IL MISTERO DI MARIA MADDALENA DAI VANGELI GNOSTICI AI REX DEUS" DI MASSIMO AGOSTINI




Massimo Agostini, Il mistero di Maria Maddalena, dai Vangeli gnostici ai “Rex Deus”, Edizioni Grapho5, 2012, €.15.00.



Un filo sottile lega l’antico culto della Dea Madre, il mito di Iside e la figura di Maria Maddalena, per arrivare – sapientemente occultato – fino a noi.
Un filo sottile, si diceva. Ma anche molto evidente e convincente se a mostrarlo, a dipanarne il groviglio, è una guida che sa di cosa parla (e non sarà un caso che a farsi carico della prefazione sia stato nientemeno che Sir Ian Sinclair).
E Massimo Agostini, di professione medico, si dedica da tutta la vita a leggere il significato, oltre le mere apparenze, di 2000 anni di storia del cristianesimo (con inevitabili richiami ben più antichi, come si è già accennato).
Agostini studia per sé, prima di tutto – e chi scrive, avendo la fortuna di conoscerlo personalmente, può offrirne una testimonianza di prima mano – ma poi si prodiga per trasmettere, con una passione trascinante, ma con pochissime concessioni alla retorica, ciò che ha appreso in lunghi anni di ricerche. E lo fa nella consapevolezza – credo – che certe cose non si comprendono con la lettura, ma attraverso la meditazione, e col lavoro su se stessi.
La lunga storia, che l’Autore racconta con sapienza, parte da Gesù e dalla Maddalena per arrivare a templari e catari, passando per gli gnostici e i cabalisti ebrei. E poco importa se Agostini prende le mosse da un affresco raffigurante la Maddalena, recentemente tornato alla luce durante un restauro della chiesa di San Domenico a Fano: la partenza è locale, ma la vicenda è universale.
È la storia della stirpe reale – ossia dei Rex Deus – ma è anche la storia del Graal col suo carico di fascinazione e suggestione.
Ma è anche, e soprattutto, la vicenda di una delle più grandi rimozioni che la storia abbia perpetrato: quello della Maddalena, della sua figura storica, ma ancor più del suo significato simbolico: “Maria Maddalena (…) è il simbolo del rinnovato patto con l’Uno Universale, con il Dio Immutabile e Inconoscibile, ben diverso da quello emozionale dell’Antico Testamento; un Dio buono, fonte di ogni manifestazione che si fa carne per la salvezza dell’umanità”.
La lettura non può che essere in chiave iniziatica, perché così è stata tramandata; poiché, come scrive Agostini: “Il limite della storia è che a scriverla sono i vincitori, sicché ai perdenti non resta che rifugiarsi in un linguaggio nascosto, trovando in esso lo strumento per tramandare ai posteri la propria verità”.
L’unico limite del libro – non difetto, si badi bene – è che, proprio per il suo prendere le mosse da un affresco fanese, esso rischia di venire collocato tra le tante opere localistiche, mentre il posto che merita è in ben altra posizione, tra opere di ben più vasto respiro.      
                                                                                 
Marco Rocchi